La storia di Gabriel

Gabriel e Famiglia

Gabriel e Famiglia

Tutto è iniziato qualche ora dopo la mezza notte del 29 marzo 2023 con una frase che non dimenticherò mai “ciao, noi ci conosciamo già…”. Era lo stesso Dottore Neonatologo che dieci giorni prima mi aveva consegnato la lettera di dimissioni di Gabriel dalla TIN.

Sì perché noi in TIN ci siamo passati già 2 volte e la seconda volta inizia ancora dal pronto soccorso pediatrico a Forlì. Non avremmo mai pensato che stavamo entrando in una delle situazioni più difficili, dure e dolorose della nostra vita.

Gabriel è nato il 10 marzo 2023 ed è entrato in TIN in condizioni disperate a 19 giorni di vita, diagnosi: sospetto volvolo intestinale. È stato operato d’urgenza il mattino del 29 marzo e dopo la spiegazione dei chirurghi, abbiamo firmato fogli e consensi in fretta e furia perché non c’era tempo. È passato davanti a noi per andare in sala operatoria dentro all’incubatrice, aveva gli occhi aperti, ma abbiamo capito benissimo che in quel momento lui non era lì, il suo sguardo era perso.

Ci è crollato il mondo addosso eravamo persi e non sapevamo se lo avremmo rivisto. Dopo tante ore di intervento ci dicono che l’operazione è andata bene e confermano il volvolo intestinale con perforazione. Nei giorni seguenti è stato operato ancora, tre interventi in tre giorni e il 31 marzo, per pura coincidenza il giorno del mio compleanno, ci comunicano dal reparto che Gabriel è rinato. Gli infermieri e i medici passavano e venivano a salutarlo dandogli il bentornato tra noi…una delle scene più toccanti che abbia mai vissuto!

Nelle prime due settimane in cui la situazione era ancora molto critica abbiamo vissuto in camper nel parcheggio dell’ospedale, ma poi nella mattina di Pasquetta un paio di individui, mentre riposavamo, hanno tentato di forzare la porta per entrare. In reparto ci hanno detto che non potevamo continuare a vivere con la paura e ci hanno messo in contatto con l’Associazione, che con il loro enorme cuore ci è sempre stata vicino in questo periodo. Ci ha accolto nella loro casa, facendoci sentire “a casa” mettendoci a nostro agio. Noi siamo stati tra i primi a vivere lì.

I due mesi seguenti le giornate sono trascorse tra momenti di gioia e altri di lacrime, instaurando un rapporto di amicizia con medici e infermieri e altri genitori del reparto. Adesso siamo a casa, per Gabriel la strada sarà ancora lunga ma sta migliorando, lui ha lottato con tutte le sue forze per restare con noi…e noi, tutti, abbiamo lottato e lotteremo per lui.

Spesso penso e ripenso a quello che abbiamo vissuto, a tutte le belle persone che in questo periodo abbiamo conosciuto dentro e fuori dal reparto e che resteranno sempre nei nostri cuori, a cui non smetteremo mai di dire grazie per tutto quello che hanno fatto per Gabriel.

Tania, Simone, Noemi e Gabriel.

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