L’Essenza dell’amore tra me e mia figlia: l’allattamento. La storia di Giulia e Bianca.

Quando ho deciso di partorire a Rimini, avevo sentito parlare molto bene della TIN e spesso la risposta che mi veniva data era “eh ma a quelle cose non ci devi pensare”. In realtà erano parole senza penso anche per me, non ci avevo mai pensato davvero, fin quando non mi ci sono ritrovata.

Mi ero preparata, mi sentivo pronta a fare la mamma, e sopratutto ad allattare. Avevo studiato, mi ero informata e avevo fatto un corso preparto. Tutto con molta tranquillità e con la convinzione che qualora non ci fossi riuscita non sarebbe stato un fallimento.

Bianca è nata dopo un parto indotto durato quattro giorni, e dopo poche ore è stata portata in TIN. Non ho ricordi nitidi delle sue prime 24 ore, ricordo la stanchezza, i tubicini nel naso, e il senso di colpa per aver tenuto mia figlia in braccio solo 10 minuti perché mi si chiudevano gli occhi.
I giorni successivi è stato un mix di informazioni, e l’allattamento andava malissimo, non arrivava la montata, facevamo allattamento misto, para capezzoli, dito sondino, sondino nel capezzolo, tiravo il mio latte e uscivano pochissime gocce, ero demoralizzata, sentivo di averlo fallito come mamma.

Volevo con tutta me stessa che funzionasse, quando attaccavo Bianca al seno era come se si spegnessero le luci, si azzerasse il suono del saturimetro, e scomparivano tutti attorno a noi. Ma non funzionava. Sapevo in cuor mio, che una volta tornata a casa avrei smesso.

Il giorno delle dimissioni ho incontrato Valentina. Non ero a conoscenza dell’associazione, e non sapevo dell’esistenza di Valentina. Un angelo inaspettato!
Dopo una lunga chiacchierata, mi spiega il progetto dell’Home visiting che ho accettato di buon cuore, e siamo rimaste d’accordo che il giorno successivo sarebbe già venuta a casa.
Le 24 ore a casa non sono state semplici e la notte avevo deciso che l’indomani avrei detto a Valentina che sarei passata definitivamente all’artificiale.
Ma ancora una volta Valentina ci ha salvato. È entrata in casa nostra portando positività ed energia, e da quel giorno stesso abbiamo abbandonato del tutto il latte artificiale.
L’allattamento è più difficile di quello che mi ero immaginata e da sola non ce l’avrei fatta. Ogni volta che pensavo di smettere ero pronta a dirlo a Valentina, preparavo le parole giuste per dirle che non me la sentivo più, ma quando la vedevo arrivare sentivo suo sorriso sotto la mascherina, ascoltavo le sue parole dolci e non riuscivo mai a dirle “basta”.

Dopo l’esperienza della Tin Valentina è stata un sopporto tecnico e per noi anche psicologico.

Oggi Bianca ha 3 mesi e penso spesso a quanto siamo state fortunate ad aver incontrato Valentina e l’associazione che ci hanno regalato l’essenza dell’amore tra me e mia figlia: l’allattamento.

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